Ingredienti per 4 persone:
1 kg di polpa di manzo per spezzatino
1 cipolla media
1 spicchio d’aglio
8/10 cipolline Borettane
2 carote
2 melanzane
miscela di 7 spezie per tajine
curcuma
coriandolo
zenzero fresco
pepe o peperoncino
olio d’oliva
Scegliete un pezzo di carne adatto alle lunghe cotture, (meglio se vi fate consigliare dal macellaio) perchè non deve essere magro ma avere delle belle venature grasse tra la polpa. Io preferisco il reale che è una parte del muscolo del collo, oppure il taglio chiamato pesce situato nelle zampe posteriori.
Lavate la polpa di manzo poi tagliatela a pezzi non troppo piccoli e mettetela da parte.
Preparate le verdure: per prima cosa togliete le foglie esterne alle cipolle, lavatele e tagliate a spicchi la più grande mentre le cipolline lasciatele intere. Sbucciate lo spicchio di aglio. Mondate e lavate le carote poi tagliatele a pezzi di 3 o 4 cm. Lavate anche la melanzana e tagliate anch’essa a pezzi grossi.
Prendete una padella con poco olio e quando è calda rosolate la carne in tutti i lati, una volta pronta allontanate la padella dal fornello e sul fuoco, mettete la tajine posizionandola sopra uno spargifiamma. Io ho questa pentola di terracotta ma si può tranquillamente usare una casseruola con il fondo spesso. Versate all’interno un generoso giro di olio, unite la cipolla tritata e tutte le spezie (il misto di 7 spezie , mezzo cucchiaino di curcuma, una generosa dose di coriandolo, alcune fettine di zenzero fresco e del pepe (oppure peperoncino). Rosolate bene la cipolla poi unite la carne mescolandola per amalgamarla alle spezie. Abbassate la fiamma, versate un bicchiere di acqua e lasciate cuocere per tre quarti d’ora.
A questo punto aggiungete le verdure, salate la preparazione e lasciate cuocere ancora per almeno un’ora controllando il liquido presente e aggiungendo acqua calda se si asciuga troppo.
Non bisogna avere fretta, deve sobbollire e quindi la cottura deve essere lenta.
Controllate la cottura della carne, quando diventerà morbida assaggiatela e regolate la sapidità ed eventualmente la speziatura, infine ….. portatela in tavola.
